Da sempre nell’immaginario collettivo parliamo di marmellata per indicare un composto di frutta, ideale da spalmare su una fetta di pane o per farcire una crostata. Infatti quasi nessuno di noi direbbe “ho preparato una crostata con la confettura di frutti di bosco”. La maggior parte di noi confonde la marmellata con la confettura credendo che siano sinonimi.
In realtà i due prodotti sono ben diversi tra loro ed è addirittura intervenuta la Comunità Europea a precisare la differenza.
La direttiva europea del 1979, recepita in Italia solo nel 1982, sancisce che la marmellata è un prodotto fatto di zucchero a agrumi pertanto si riferisce all’arancia, mandarino, limone, cedro, bergamotto e pompelmo. La percentuale di frutta deve essere di almeno del 20% e per la sua produzione sono utilizzati polpa, purea, succo, scorza. Non si butta via nulla dell’agrume insomma!!
La confettura invece è un prodotto che contiene zucchero e polpa (o purea) di tutti gli altri tipi di frutta.
La percentuale di frutta non può essere inferiore al 35% e se invece la percentuale sale al 45% allora si parla di “confettura extra”. La confettura contiene meno zuccheri rispetto alla marmellata. A differenza di quest’ultima, la confettura può essere preparata con qualsiasi tipo di frutta. Non esistono limiti, l’importante è utilizzare la polpa e mai in percentuale inferiore al 35%.
Ma bisogna fare attenzione e non cadere in inganno, perché se tra gli scaffali del supermercato troviamo un prodotto che sia fatto di arance, ma con un contenuto di frutta superiore al 35%, a quel punto appartiene alla categoria delle confetture e non delle marmellate nonostante sia fatto di agrumi.
Ricapitolando:
- la marmellata è fatta di agrumi (circa 20%)
- la confettura è fatta con tutti gli altri tipi di frutta (minimo di 35%).
Discorso a parte merita la composta.
L’unico limite imposto dalla direttiva è che la percentuale di frutta non deve essere inferiore ai due/terzi del prodotto, inoltre lo zucchero aggiunto è sensibilmente minore, così come il suo apporto calorico.
Non lasciatevi confondere dai prodotti “senza zucchero aggiunto” in quanto non indicano l’assenza di zucchero (che è già presente naturalmente nella frutta), ma semplicemente che lo zucchero in questione viene sostituito da succhi di mela o di uva. Nulla cambia quindi.
Se dovete scegliere un prodotto di buona qualità cercate di puntare sempre alle composte.
Parola di nutrizionista
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