Protocollo alimentare che esiste da tantissimi anni, è da sempre definita come una dieta miracolosa per farci perdere peso velocemente, ma criticata in quanto fa riacquistare tutti i kg persi in maniera rapida e con gli interessi. Ma è davvero cosi?
E’ una dieta che si basa su un regime alimentare fortemente ipocalorico, prevede una restrizione di carboidrati e zuccheri semplici e un moderato tasso di proteine.
La dieta chetogenica si definisce così perché “costringe” il nostro corpo ad andare in chetosi.
Attraverso l’alimentazione infatti viene indotto questo meccanismo che spinge il fisico a bruciare i grassi di scorta, dopo aver consumato tutto lo zucchero a disposizione. L’obiettivo è proprio quello di fare in modo che il corpo utilizzi i grassi immagazzinati per produrre energia. Normalmente, per svolgere le sue attività quotidiane, il nostro organismo metabolizza i glucidi; subito utilizza lo zucchero in circolo per poi attingere alla sua forma di riserva chiamata glicogeno. Quando questi si esauriscono il corpo è costretto a ricorrere alle sue “scorte” presenti sotto forma di grasso. Dunque per indurre l’organismo ad entrare in chetosi “basta” ridurre (e non eliminare del tutto) dall’alimentazione i glucidi (ben diverso dal concetto elimino pane e pasta).
Si parla di VLCKD ( very low calory ketogenic diet) dove l’apporto calorico si aggira intorno alle 800-900 kcal.
È un vero e proprio protocollo alimentare basato su alcune osservazioni: è una dieta ipocalorica (cioè a basso contenuto di calorie -800kcal), è una dieta lowcarb (bassa percentuale di carboidrati – 40g al giorno frazionati nell’arco della giornata), normoproteica (0,9-1,5g /kg di peso corporeo; non prevede quindi un eccesso di proteine come erroneamente si è indotti a pensare)
Le percentuali sono importanti ma ciò che più conta in una dieta chetogenica è calibrare tutti gli ingredienti e soprattutto eliminare dalla propria dieta quotidiana moltissimi alimenti, fra cui lo zucchero, l’alcol, le patate, la pasta, il pane, la frutta, i latticini, i legumi, il latte e tutte le verdure di colore arancione e rosso, come ad esempio i peperoni, i pomodori e le carote. Si possono invece assumere liberamente le proteine sotto forma di carne, pesce, uova: spesso è consigliabile completare l’alimentazione con integratori proteici e di sali, vitamine e omega 3, visto l’apporto ridotto proveniente dalla tavola. E’ anche indispensabile bere in abbondanza, almeno due litri di acqua al giorno.
Tutti gli alimenti devono essere perfettamente calibrati nell’arco di una giornata, ecco perché è importante farsi seguire da uno specialista e mai azzardare con il fai-da-te.
Molti la accusano essere iperproteica e di causare un sovraccarico di lavoro per i reni, ma se eseguita correttamente e con l’utilizzo degli opportuni integratori, la dieta sarà semplicemente proteica, e non iperproteica. La dieta chetogenica permette di smaltire in poco tempo anche un numero considerevole di chili e, se seguita in modo corretto, permette di dimagrire in modo significativo abbattendo solo la massa grassa, senza intaccare la massa magra muscolare.
Bisogna fare molta attenzione agli sgarri perché basta un piccolo frutto, una bibita o un pezzetto di pane a compromettere la chetosi. Il nostro corpo riconoscerà infatti la presenza di glucosio e riprenderà ad utilizzarlo.
Una volta raggiunto il peso desiderato è necessario introdurre gradualmente i singoli ingredienti per evitare di riprendere i chili persi (fase di transizione). Per tornare ad una dieta abituale che in molti chiamano “dieta di mantenimento” .
Il livello di chetosi (cioè quantità di corpi chetonici in circolo) può essere misurata sia nel sangue che nelle urine (attraverso il keturtest)
È una dieta utilizzata per diverse ragioni.
La prima fra tutte è ricondotta alla difficoltà di buttare giù i chili in eccesso, quindi da una “svegliata” al nostro organismo costringendolo a lavorare. Pertanto è indicata in particolar modo nei pazienti obesi. È inoltre indicata come terapia di alcune patologie ma che andremo a vedere insieme in un successivo articolo.
Vi lascio ricordandovi che, come ogni protocollo alimentare deve essere individualizzato e studiato sulle esigenze dell’individuo.
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