Semi oleosi e frutta secca: quali le differenze? Fanno davvero bene, o sono solo una moda alimentare? Scopriamolo insieme!
Ero sull’autobus questa mattina e casualmente (non ne ho potuto fare a meno) ho ascoltato la conversazione telefonica di un signora che elogiava i semi di zucca! “Quante buone proprietà hanno, devi assolutamente comprarli” diceva fiera! Io ho ascoltato tra me e me e da qui l’idea di parlarvi di questi famosi semi! Sarà solo moda o fanno veramente bene?
E se hanno tutte queste meravigliose proprietà quando possiamo sgranocchiare questi semini?
Facciamo chiarezza: tra i semi oleosi troviamo girasole, lino, sesamo e zucca.
Altro gruppo è la frutta secca: noci, nocciole, mandorle etc . Li possiamo trovare in commercio sottoforma di mix o scegliere la tipologia di seme che più ci piace. Già dal nome possiamo intuire che il macronutriente per eccellenza in essi contenuti è il grasso, si tratta di grassi polinsaturi, quelli buoni per intenderci.
Tra questi spiccano anche gli omega3 e omega6.
Grazie alla presenza di questi grassi i semi oleosi hanno il beneficio di abbassare il colesterolo LDL per favorire l’aumento dei livelli di quello HDL. Diventa dunque importante il loro consumo quotidiano, specie nei soggetti maggiormente predisposti, poiché favoriscono una maggiore protezione contro patologie cardiovascolari, ipertensione ed osteoporosi, oltre che il miglioramento della funzionalità gastrointestinale.
Tutti i semi oleosi sono particolarmente ricchi di sali minerali tra cui magnesio, potassio, ferro e oligoelementi come selenio, zinco e rame utili al nostro corpo in tutte le sue funzioni.
Oltre alla parte grassa, non sottovalutiamo il quantitativo di proteine che questi semi contengono (es. i semi di zucca ne contengono circa un 30%).
Molto utili soprattutto a chi segue diete vegetariane e vegane e ha bisogno di un aiutino in più per raggiungere il giusto fabbisogno giornaliero di queste sostanze.
Un’altra piccola % dei macronutrienti è rappresentata dai carboidrati, per lo più parliamo di carboidrati complessi, in particolar modo fibre che tengono a bada gli zuccheri nel sangue.
La porzione consigliata va dai 20 ai 30g al giorno.
Si possono utilizzare in svariati modi: nelle insalate, nello yogurt, come snack, nella preparazione di barrette energetiche se si fa sport. Lasciamo, quindi, spazio alla fantasia.
Quando sconsigliare i semi oleosi? Se si hanno i diverticoli. In questo caso infatti piccoli porzioni di questi semini possono andarsi a depositare nelle sacchette formatesi in alcuni tratti intestinali e creare infiammazione.
- MENOPAUSA E ALIMENTAZIONE - 21 Settembre 2024
- Incontri di Mindful Eating - 18 Aprile 2024
- Mindfulness: cos’è? Come si fa? - 18 Aprile 2024